Era il 1972, la prima scuola di fisioterapia a Bologna era all’Istituto Rizzoli, aperta da pochissimi anni decido di frequentarla.
Al mio arrivo vengo indirizzata alla sala gessi. Ho imparato tutto sui gessi!
Dopo tre mesi vengo chiamata perché risultavo assente alla scuola di fisioterapia. Scopro così che mi avevano fatto frequentare la scuola per infermieri.
A Gennaio riesco finalmente a frequentare le regolari lezioni di fisioterapia e in tre anni porto a termine gli studi senza altri imprevisti.
Lo sbaglio dei primi tre mesi non è stato però inutile. Adesso so tutto sui gessi…
Nel 1975 sono stata assunta come fisioterapista dal comune di Bologna. Il mio lavoro si svolgeva sul territorio e lavoravo sia con bambini celebrolesi che con bambini con problemi di scoliosi e dorso curvo. Lavoravo negli asili, nelle scuole elementari e in ambulatorio. In quegli anni i bambini disabili cominciavano ad essere inseriti nelle scuole pubbliche.
Il lavoro mi piaceva moltissimo ed ero emotivamente eccitata dai cambiamenti che la realtà bolognese proponeva. Sembrava un modo diverso di comunicare, un modo diverso di vivere insieme. In quel periodo si combatteva per i diritti dei diversi… e lo si faceva davvero. Non ci si limitava a parlarne.
La fisioterapia cominciava ad essere una strada per capire chi ero e cosa volevo nel mondo e dal mondo.
Lavorando con i bambini ho sentito l’esigenza di laurearmi in pedagogia e di completare i miei studi con la maggior parte dei corsi di specializzazione che esistevano tra il 1975 e il 1979, di fisioterapia (Kabat, Bobath, Voyta) e di psicomotricità (Vayer, Lapierre, Aucouturier, le Boulch).
In questi anni una particolare importanza ha il percorso fatto con Cecilia Morosini, che fu chiamata dall’assessore alla sanità del comune di Bologna, per condurre un gruppo Balint per tutte le fisioterapiste che operavano sul territorio.
Erano anni di grande fermento e la passione non faceva sentire le fatiche. E più studiavo e più lavoravo e più aumentava il desiderio e la passione per il lavoro e per la vita. Se ripenso a quegli anni mi rivedo entusiasta e libera di stare con gli altri, con grande amore per tutti.